Giant Killing di Masaya Tsunamoto e Tsujitomo

In Giappone i manga sportivi possono forse essere considerati un genere a sé, a fianco di quelli fantascientifici, fantasy, d’azione e così via. La maggior parte dei manga sportivi, sia in patria che quelli tradotti in Italia, sono dedicati al pubblico shounen o shoujo, perciò di ragazzi adolescenti o poco più, che ancora stanno formando la loro personalità. Lo sport in questi manga tende quindi a rappresentare la classica metafora della crescita personale: le sfide quotidiane che vanno affrontate da soli ma anche in squadra per poi raggiungere l’agognato traguardo grazie al sudore e alla determinazione nel prepararsi adeguatamente. Vi sono anche manga sportivi serializzati su riviste seinen e josei, anche se tra questi alcuni seguono ancora l’impostazione classica, ci sono anche le eccezioni e Giant Killing è una di queste.

Giant Killing

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Panini Mon Amour: quando sembra troppo anche a me.

In questi giorni, prima che arrivassero gli annunci di Romics, uno degli argomenti principali sui forum è stato la sostituzione da parte di Panini della sovraccoperta di Eden deluxe 1. Il problema sorge quando si scopre perché sono state sostituite. Molto semplicemente sulla prima copertina veniva riportato un 1 di 8, anziché 1 di 9. Un vero dramma! Se non fosse che per alcuni deve esserlo stato sul serio visto che hanno protestato al punto da convincere Panini (non me, non un editore più amico del pubblico, Panini!) a stamparne di nuove.

Cover Eden Deluxe 1
La famosa copertina errata, è talmente piccolo e scritto in bianco su giallo che il “di 8” quasi non si vede.

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Panini Mon Amour: Ooku di Fumi Yoshinaga

Premessa sulla rubrica, penso che tutti sappiate che sono la fan numero 1 di Panini, o così almeno dissero la scorsa Lucca alla loro conferenza quando m’alzai a fargli le domande. Mi fecero pure fare un applauso! Il “Mon Amour” inoltre ricorda uno degli scempi più atroci che tentarono di fare i loro titolisti (amici intimi di quelli che traducono i titoli dei film per il mercato italiano) ai danni di Hataraki Man di Moyoco Anno. All’inizio doveva chiamarsi Tokyo Mon Amour, ma vista la reazione a dir poco schifata di mezzo pubblico presente allora al teatro San Girolamo di Lucca, pensarono bene di cambiarlo. Si passò da Tokyo Mon Amour a Tokyo Style, il miglioramento fu proprio lieve, ma non si può pretendere troppo. In ogni caso il Mon Amour ormai è storico.

Ooku cover giapponeseFinita questa inutile premessa, torniamo all’argomento principale di questo post: Ooku di Fumi Yoshinaga (ebbene sì, Fumi è il nome e Yoshinaga il cognome). La serie in questione ormai dovrebbero conoscerla tutti, tanto se n’è parlato nei vari siti e forum grazie alle notizie che regolarmente arrivano dal Giappone (e non solo) riguardo premi vinti o trasposizioni in film. Ma c’è sempre qualcuno che magari si è perso per strada, o semplicemente se ne frega delle news dal Sol Levante e non ha perciò la più pallida idea di che cosa sia Ooku. Partiamo dal principio, ossia dall’autrice. La Yoshinaga è parecchio famosa anche in occidente per uno shoujo (Antique Bakery) e moltissimi yaoi. Posso vedere già le facce schifate dei maschi più maschi a quest’ultima rivelazione, siate fedeli e andate avanti a leggere. In realtà la bibliografia dell’autrice comprende anche seinen e josei, in pratica le manca solo lo shounen e ha portato a casa tutto il pacchetto. È una autrice a tutto tondo, con uno stile inconfondibile e particolarmente curato, specie in Ooku, la sua opera forse più impegnativa. In realtà Ooku iniziò senza troppe pretese, come una storia breve di tre capitoli su Melody (rivista josei di Hakusensha che ha ospitato anche Tom Sawyer di Shin Takahashi, per fare un esempio), ma come capitato anche a Himitsu di Reiko Shimizu, il successo del manga fu tale che si decise di farne una serie regolare. Regolare si fa per dire, visto che Ooku esce molto lentamente, al ritmo attuale di 1 volume all’anno circa. Proprio perchè i primi 3 capitoli sono stati pensati in maniera completamente a se stante, il primo volume, che si compone di questi e un quarto di raccordo, in realtà non rappresenta ciò che effettivamente è Ooku.

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