Ad Åre si vince in rimonta.

Ultima tappa di coppa del mondo, prima delle finali, per le ragazze in Svezia, ad Åre. Al programma originale è stato aggiunto un gigante che si è svolto ieri pomeriggio, in sostituzione di quello cancellato a Kranjska Gora, che a sua volta prendeva il posto di Maribor. Un elenco di cancellazioni e recuperi che sono stati un leitmotiv di questa stagione martoriata da un tempo atmosferico quasi sempre sfavorevole. Anche in Svezia le condizioni non erano delle migliori, ma buone rispetto ad altre situazioni che le ragazze hanno affrontato quest’anno, non da ultimo il gigante olimpico.

Anna Fenninger sulla pista di are.
Anna Fenninger sulla pista di Åre.

Ad Åre l’ha fatta da padrone il caldo, con temperature sopra lo 0 che hanno reso la pista ancora più difficile per le atlete che scendevano con i pettorali più alti, specie nella prima manche. Prima manche dominata da Tina Maze, autrice di una discesa quasi perfetta in tutta tranquillità, l’entusiasmo per l’oro nella disciplina a Soci è sembrato renderle tutto più facile. Il suo vantaggio era di 65 centesimi su una pur ottima Gut (SUI), almeno sino a che non è scesa, con il 10, una altrettanto spettacolare Nadia Fanchini. L’italiana ha disputato una manche all’altezza di quella della slovena, ma ormai, già con il 10, la pista non consentiva certo gli stessi tempi, ma è comunque giunta al traguardo con soli 47 centesimi di ritardo. Tutte le altre molto più distanti: la leader della classifica di specialità, la svedese Lindell-Vikarby è 4° a oltre 70 centesimi, la Fenninger (AUT) 7° a quasi 9 decimi e la prima nella classifica generale, Maria Höfl-Riesch (GER), addirittura 15° a più di 2 secondi.

Nadia Fanchini, indubbiamente la più in forma delle italiane nella specialità.
Nadia Fanchini, indubbiamente la più in forma delle italiane nella specialità.

La seconda manche parte al crepuscolo, con una luce particolare e molto scenografica sulla pista. Quasi subito è chiaro che le condizioni non sono cambiate, inoltre la tracciatura dello statunitense Anderson ricalca quella della prima, ma con alcuni passaggi piuttosto difficili che mettono in difficoltà molte. La prima a fare una buona manche che le consente di recuperare molte posizioni è Michaela Kirchgasser (AUT), ma non è una discesa pulita che le potrà consentire un’importante risalita in classifica. Infatti resta al comando solo sino all’arrivo della sua compagna di squadra Eva-Maria Brem. La Brem fa la manche perfetta, senza errori, specialmente la prima parte non era possibile sciarla meglio. L’austriaca si rende conto subito all’arrivo di aver fatto qualcosa di speciale, ma forse non immaginava quanto, soprattutto partendo da una 12° posizione dopo la prima manche. Il suo tempo resterà il migliore della seconda discesa sino alla fine. Stupisce altrettanto in positivo anche Anemone Marmottan (FRA), che pur perdendo 4 decimi, riesce a guadagnare la testa della classifica provvisoria. Immediatamente dopo è il turno al cancelletto di Anna Fenninger. L’austriaca dopo una prima manche non soddisfacente per i suoi standard attuali, mette in pista il meglio di sé. Pur non eguagliando la grande prestazione della connazionale, va facilmente al comando con 21 centesimi sulla francese. Le atlete che seguono non riescono a modificare il podio provvisorio, nessuna pare trovare lo stesso feeling con neve e tracciato, nemmeno la svedese Lindell-Vikarby. Viene quindi il momento delle prime tre della prima manche. Lara Gut aveva un vantaggio di 23 centesimi sulla Fenninger, ma, pur facendo una buona discesa, non sono sufficienti per battere l’austriaca, e si deve accontentare di un terzo posto a pari merito con la Brem. Nadia Fanchini parte invece con tutt’altro passo, il suo vantaggio sulla leader provvisoria, cresce di intermedio in intermedio, purtroppo però, quando il vantaggio già supera i 7 decimi, la sua voglia di riscatto dopo il 4° posto olimpico la porta a sbagliare gravemente, e pur restando in pista il suo ritardo diventa abissale, al traguardo oltre 3 secondi. Resta solo Tina Maze, con il suo vantaggio enorme e la tranquillità e la sicurezza mostrate in prima manche. Sembra una sorta di replay olimpico, la Fenninger in attesa al traguardo e la Maze in partenza con un bel vantaggio, ad Åre ancor più cospicuo che a Soci. Eppure le cose vanno molto diversamente. Questa volta la slovena controlla troppo e perde subito tantissimo e continua ad accumulare ritardo mentre s’avvicina all’arrivo. Al traguardo sarà addirittura 5° con 64 centesimi di ritardo, perdendo in tutto dalla Fenninger nella sola seconda manche ben 1.52!

Il podio: Anemone Marmottan (FRA), Anna Fenninger (AUT), Eva-Maria Brem (AUT) e Lara Gut (SUI)
Il podio: Anemone Marmottan (FRA), Anna Fenninger (AUT), Eva-Maria Brem (AUT) e Lara Gut (SUI)

Vittoria per la Fenninger, quella che non era arrivata a Crans-Montana in discesa a causa del miracolo della Fischbacher. E con questi 100 punti il suo distacco in classifica generale su una deludentissima Maria Höfl-Riesch, solo 21° in questa gara, si assottiglia a 67 punti. La corsa per la coppa del mondo generale si riapre, con una tedesca che pare però molto più in affanno rispetto alla giovane austriaca. Sul podio anche due ragazze che mai vi erano state: Eva-Maria Brem e Anemone Marmottan. Entrambe avevano in passato dato dimostrazione di avere del talento, ma mai erano state in grado di metterlo in pista come ieri. La Brem, soprattutto, ha impressionato, con una seconda frazione superlativa!

Anemone Marmottan, autrice di una splendida seconda manche che le è valsa il secondo posto sul podio.
Anemone Marmottan, autrice di una splendida seconda manche che le è valsa il secondo posto sul podio.

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